
I lavoratori iscritti a un fondo pensione hanno la possibilità, nel tempo, di modificare l’importo dei contributi versati alla previdenza complementare attraverso il prelievo diretto in busta paga.
In questo articolo analizzeremo innanzitutto in cosa consiste questa variazione e in quali casi può riguardare la quota di TFR o il contributo del lavoratore. Successivamente, approfondiremo la procedura che gli aderenti al Fondo Gomma Plastica devono seguire per modificare l’importo del proprio contributo, un processo semplice ma con un impatto significativo sulla futura pensione integrativa.
Infine, esamineremo i vantaggi di aumentare il contributo in busta paga, un aspetto da considerare con attenzione per costruire un solido piano previdenziale.
In cosa consiste la variazione del contributo in busta paga?
La variazione del contributo al fondo pensione in busta paga consiste nella modifica dell’importo che l’azienda trattiene dal cedolino del lavoratore per versarlo alla previdenza complementare. Questa variazione può riguardare tre elementi:
- la percentuale di TFR destinata al fondo;
- il contributo minimo a carico del lavoratore, che, una volta attivata, comporta anche il versamento del contributo da parte del datore di lavoro;
- una percentuale volontaria aggiuntiva alla contribuzione minima.
Per quanto riguarda il TFR, i lavoratori assunti prima del 29 aprile 1993 possono scegliere la percentuale da destinare al fondo pensione (33%, 50% o 75%), con la possibilità di aumentarla in un secondo momento. Chi invece ha iniziato a lavorare dopo questa data, se decide di destinare il TFR alla previdenza complementare, deve farlo per intero, versando il 100% dell’importo.
Oltre al TFR, gli aderenti possono effettuare una contribuzione volontaria, calcolata in percentuale sulla retribuzione, seguendo le tabelle predefinite. Per gli iscritti al Fondo Gomma Plastica, la contribuzione minima necessaria per ottenere anche il versamento aggiuntivo dell’azienda è pari all’1,56% della retribuzione lorda mensile. Tuttavia, come vedremo, ogni aderente ha la possibilità di incrementare l’importo destinato alla propria pensione integrativa.
Come fare la variazione del contributo al Fondo Gomma Plastica in busta paga?
Per esprimere la volontà di aumentare la contribuzione, sia per quanto riguarda il TFR che il versamento a carico del lavoratore, è necessario scaricare il modulo “Variazione contribuzione”, disponibile nella sezione del Fondo Gomma Plastica dedicata ai moduli per la contribuzione.
Nel modulo sono previste le seguenti opzioni:
- chi ha iniziato a lavorare prima del 29 aprile 1993, può aumentare la percentuale di TFR al 50%, 75% o 100%, tenendo presente che questa scelta è irreversibile: una volta aumentata, la percentuale non può più essere ridotta;
- tutti gli aderenti che versano solo il TFR possono attivare la contribuzione minima, beneficiando del contributo da parte del datore di lavoro;
- tutti gli aderenti che versano sia il TFR che la contribuzione minima, possono attivare o incrementare la contribuzione volontaria aggiuntiva, specificando la percentuale da sommare all’importo minimo dell’1,56% (in multipli di 1%).
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il lavoratore ha la possibilità di modificare l’aliquota, oppure di sospenderla temporaneamente, ad esempio, per far fronte a una momentanea difficoltà finanziaria.
Una volta compilato il modulo, il lavoratore deve consegnarlo al datore di lavoro, che provvederà ad avviare le trattenute in busta paga.
I vantaggi della variazione in aumento del contributo in busta paga
Aumentare il contributo a proprio carico, anche solo dell’1%, offre una serie di vantaggi che ogni aderente dovrebbe valutare con attenzione.
Ecco i principali:
- il progetto di pensione integrativa futura si rafforza dal punto di vista finanziario, con un accumulo più consistente di capitale nel fondo pensione;
- gli aderenti più giovani possono beneficiare della crescita esponenziale del capitale su un orizzonte temporale lungo, grazie alla capitalizzazione dei rendimenti su una base più ampia determinata dall’aumento della contribuzione;
- l’incremento dei versamenti può anche favorire una maggiore deducibilità fiscale degli importi versati, direttamente applicata in busta paga;
- un montante più elevato può diventare una risorsa strategica per accedere all’anticipo pensionistico.
Su quest’ultimo punto, la Legge di Bilancio 2025 prevede la possibilità di andare in pensione anticipata a 64 anni, cumulando gli importi maturati nella previdenza complementare con quelli della previdenza pubblica.
Il capitale accumulato nel fondo pensione può quindi contribuire al superamento dei requisiti reddituali richiesti per l’anticipo pensionistico: almeno tre volte il trattamento minimo per gli uomini, 2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 volte per le donne con due o più figli.
In sintesi, aumentare la contribuzione significa ampliare le opportunità future con un impegno finanziario sostenibile.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota Informativa disponibili sul sito.