
La contribuzione al fondo pensione può assumere diverse forme. Oltre al TFR, al contributo del lavoratore calcolato in percentuale sullo stipendio e ai versamenti volontari, esiste una modalità particolarmente interessante: la contribuzione aggiuntiva a carico del datore di lavoro.
In questo articolo esploreremo innanzitutto in cosa consiste questo versamento, interamente sostenuto dall’azienda, che si accumula sulla posizione individuale del lavoratore, contribuendo alla costruzione della sua pensione integrativa futura.
Successivamente, analizzeremo gli aspetti pratici per l’attivazione di questa contribuzione nell’ambito del Fondo Gomma Plastica.
Infine, vedremo come il contributo aziendale rientra nella deduzione fiscale annua riconosciuta agli aderenti, offrendo così un ulteriore vantaggio per chi decide di attivarlo.
Cos’è il contributo del datore di lavoro al Fondo Gomma Plastica
La contribuzione al Fondo Gomma Plastica si articola in tre elementi principali: il TFR, i contributi del lavoratore e quelli del datore di lavoro.
Tra questi, la contribuzione a carico del datore di lavoro è strettamente legata al contributo del lavoratore, che rappresenta la quota minima stabilita dal CCNL, pari all’1,56% della retribuzione lorda. Questo valore minimo, calcolato in percentuale sulla retribuzione lorda, determina anche l’obbligo per l’azienda di versare un importo equivalente, raddoppiando così il contributo destinato alla previdenza complementare.
Un aspetto importante da considerare è che eventuali versamenti volontari del lavoratore, superiori alla quota minima, non comportano un incremento del contributo aziendale, che resta fissato all’1,56%, salvo diverse disposizioni contrattuali.
Questa combinazione di TFR, contributo del lavoratore e contributo aziendale costituisce un’opportunità efficace per aumentare il montante accumulato, assicurandosi così una pensione integrativa più consistente.
Come attivare il contributo del datore di lavoro a Fondo Gomma Plastica
Per attivare la contribuzione a carico dell’azienda, è necessario avviare la contribuzione minima calcolata sulla retribuzione del lavoratore.
Questa contribuzione può essere attivata immediatamente, al momento dell’adesione al Fondo conferendo il TFR. Nel modulo di adesione, basta selezionare “Sì” nello spazio dedicato all’attivazione del contributo minimo previsto dal CCNL.
Per i lavoratori già iscritti al Fondo Gomma Plastica che desiderano avviare il contributo a proprio carico, è necessario scaricare il modulo denominato “Variazione contribuzione”, disponibile nella sezione modulistica del sito del Fondo. Il modulo prevede una casella dedicata alla contribuzione ordinaria, pari all’1,56% della retribuzione lorda, che entrerà in vigore dal mese successivo alla presentazione della richiesta.
In entrambi i casi, i lavoratori che attivano la contribuzione minima acquisiscono il diritto al contributo aggiuntivo da parte dell’azienda, anch’esso pari all’1,56%. Questo permette di accumulare, mese dopo mese, il doppio rispetto a quanto versato dal lavoratore, rappresentando un’opportunità finanziaria vantaggiosa per accrescere la propria pensione integrativa futura, sfruttando i benefici previsti dal CCNL.
Per adempiere agli obblighi relativi alla contribuzione mensile verso il Fondo Gomma Plastica, l’azienda deve:
- inviare la distinta di contribuzione entro il 10 del mese successivo a quello di competenza delle retribuzioni (o il primo giorno lavorativo successivo). La distinta deve riportare, per ciascun lavoratore contribuente, la quota a carico dell’azienda, la quota a carico del lavoratore (minima e volontaria, se superiore al minimo), il TFR esplicito o silente, e tutti i dettagli delle forme di contribuzione;
- effettuare un bonifico con valuta e disponibilità entro il 16 del mese successivo (o il primo giorno lavorativo successivo), per un importo corrispondente alla somma indicata nella distinta.
Per maggiori dettagli sulle modalità di compilazione della distinta e del bonifico, si consiglia di consultare la pagina dedicata ai versamenti mensili sul sito del Fondo.
Deduzione fiscale dei contributi a carico del datore di lavoro
Un ulteriore vantaggio della contribuzione aggiuntiva a carico dell’azienda è la possibilità di dedurre fiscalmente i versamenti, riducendo il carico fiscale complessivo. Questo meccanismo consente di diminuire la base imponibile su cui viene calcolata l’IRPEF, generando un risparmio concreto sulle imposte.
Il sistema prevede un tetto massimo di deducibilità annuale pari a 5.164,57 euro, somma che include sia i contributi versati dall’azienda sia quelli a carico del lavoratore. Il TFR, invece, è soggetto a una disciplina fiscale separata e non rientra in questo limite.
Un aspetto particolarmente vantaggioso di questo meccanismo è la sua operatività immediata: i contributi deducibili vengono automaticamente calcolati nella busta paga mensile, permettendo al lavoratore di beneficiare subito della riduzione fiscale, senza dover attendere la dichiarazione dei redditi. Tale procedura è inoltre riportata nella Certificazione Unica, il documento fiscale annuale rilasciato dal datore di lavoro, che registra con precisione tutti i contributi dedotti.
Questa modalità offre un duplice beneficio: da un lato, una concreta riduzione dell’imponibile IRPEF, e dall’altro una gestione amministrativa semplice e immediata.
Nel caso specifico dei contributi aziendali, il vantaggio fiscale è ancora più significativo: il reddito imponibile del lavoratore viene ridotto anche per una somma che non proviene direttamente dalle sue tasche. In altre parole, il lavoratore usufruisce del beneficio fiscale per una quota di contributi sostenuti interamente dall’azienda.
Questi vantaggi rappresentano un elemento da considerare con attenzione per chi sta valutando di attivare il contributo minimo a proprio carico.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota Informativa disponibili sul sito.