
Avere una “pensione” prima dell’età prevista dai requisiti di legge? Si può! Attivando la RITA è possibile anticipare la pensione fino a 10 anni.
La RITA (acronimo di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata) è stata introdotta in via sperimentale dalla legge di Bilancio 2017 e poi resa strutturale dalla legge di Bilancio 2018.
È una possibilità, attivabile solo dai lavoratori iscritti ad un fondo pensione, che permette di usufruire del montante maturato presso il Fondo per ottenere una rendita fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione INPS.
Si tratta quindi di uno strumento che fornisce una maggiore flessibilità in fase di uscita dal mondo del lavoro; vediamo come funziona.
I requisiti per accedere alla RITA
La RITA si distingue in due tipologie:
- RITA “5 anni” che consente di anticipare la pensione complementare fino a 5 anni prima dell’età prevista per la pensione di vecchiaia
- RITA “10 anni” per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro fino a 10 anni prima dell’età prevista per la pensione di vecchiaia
Per attivare la RITA “5 anni” è necessario rispettare i seguenti requisiti:
- iscrizione al fondo pensione (al quale andrà richiesta la RITA);
- cessazione dell’attività lavorativa;
- maturazione entro 5 anni dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia;
- aver maturato almeno 20 anni di contributi nei regimi obbligatori di appartenenza.
Per accedere alla RITA “10 anni”, invece, i requisiti previsti sono:
- avere almeno 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari (3 anni per i lavoratori che si spostano tra gli stati dell’Unione Europea).
- cessazione dell’attività lavorativa;
- essere inoccupato per più di 24 mesi;
- maturazione entro 10 anni dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia.
Rita, come funziona
Al momento dell’attivazione della RITA, il lavoratore può decidere di destinare tutto il capitale accumulato nel fondo pensione alla rendita temporanea, oppure di riscattarne solo una parte. La somma verrà quindi erogata periodicamente con rate mensili o trimestrali.
La scelta dipenderà dal montante maturato e dalle effettive esigenze del lavoratore.
Il capitale che viene destinato alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata continua a essere mantenuto in gestione dal fondo, maturando i rendimenti relativi al comparto di investimento.
Per maggiori dettagli ti consigliamo la lettura del documento sulla Rita.
I vantaggi fiscali
La RITA beneficia di un regime fiscale agevolato, confermato anche per il 2022.
Ai contributi liquidati come rendita temporanea viene applicata la tassazione agevolata del 15%. Tale aliquota, poi, viene ridotta di uno 0,3% per ogni anno di iscrizione al fondo pensione successivo al quindicesimo, fino a raggiungere una tassazione minima del 9%.
Durante il periodo di erogazione della RITA, il lavoratore rimarrà iscritto al fondo e, di conseguenza, continuerà a maturare anzianità di iscrizione e quindi a ridurre la percentuale di tassazione (se gli anni di iscrizione sono più di 15).
Una tassazione molto vantaggiosa rispetto alle normali quote IRPEF, ma anche rispetto alle altre tipologie di prestazioni del fondo. L’aliquota fiscale ridotta è infatti applicata su tutti gli importi versati al Fondo, non solo su quelli versati successivamente al 2007 (come accade in caso di attivazione della prestazione pensionistica).
RITA come richiederla
Procedere alla richiesta è molto semplice: basterà compilare il modulo predisposto dal Fondo, seguendo alcune semplici indicazioni.
Gli iscritti al Fondo Gomma Plastica, quindi, possono programmare il proprio futuro previdenziale con più serenità, anche grazie alle opportunità offerte dalla RITA. I nostri uffici sono a tua disposizione per tutte le informazioni, contattaci!