
La Banca d’Italia ha recentemente pubblicato il report “Indagini sull’alfabetizzazione finanziaria e le competenze di finanza digitale in Italia: giovani”: uno studio condotto nel primo trimestre del 2023 su un campione di 5.400 giovani con età compresa tra i 18 e i 34 anni e che, come suggerisce il nome, ha analizzato il grado di alfabetizzazione finanziaria e le competenze di finanza digitale dei giovani.
Nelle righe che seguono, una panoramica sui risultati.
Il campione
Come anticipato, l’indagine ha coinvolto un campione di quasi 5.400 giovani tra i 18 e i 34 anni, intervistati online e selezionati mediante un campionamento per quote che ha rispettato le proporzioni della popolazione ripartita per età e area geografica; nello specifico, l’età media degli intervistati è di 26 anni, mentre a livello di provenienza:
- il 45% risiede nelle regioni del Nord;
- il 19% risiede nelle regioni del Centro;
- il 25% risiede nelle regioni del Sud;
- il restante 11% risiede nelle isole.
Riguardo all’istruzione degli intervistati:
- il 25% dei giovani ha conseguito al più la licenza media (o un titolo inferiore);
- il 54% è diplomato;
- il 20% ha una laurea triennale o un titolo superiore (di questi, il 10% ha al più la laurea triennale, il 7% la magistrale (o ciclo unico) e il 3% un titolo superiore (specializzazione post-laurea, master o dottorato di ricerca)).
Inoltre, il 29% del campione è costituito da studenti, il 44% da lavoratori dipendenti e l’8% da lavoratori autonomi; ancora: l’8% dei giovani svolge lavori occasionali, mentre il 17% è in cerca di occupazione. Infine, il 4% dichiara di non riconoscersi in alcuna delle precedenti condizioni.
Il 52% dei giovani intervistati abita con i genitori: tra questi, il 31% deve concludere gli studi, il 43% dichiara di non avere risorse per lasciare la famiglia e il 20% di essere soddisfatto e non voler compromettere il tenore di vita che l’uscita di casa comporterebbe. Il 4% dichiara invece di restare per fornire assistenza familiare.
I risultati dell’indagine
1. Conoscenze finanziarie e altre abilità
Le conoscenze finanziarie sono state rilevate con 8 domande. I concetti più conosciuti riguardano la relazione rischio-rendimento e la valutazione del costo dei mutui (oltre il 70% di risposte corrette), mentre i concetti di inflazione, diversificazione del rischio e tasso di interesse sono compresi rispettivamente dal 65%, 63% e 60% dei giovani. Il concetto più difficile, invece, è quello sul tasso di interesse composto (30% di risposte giuste).
2. Comportamenti finanziari, accesso ai servizi finanziari e di pagamento
L’indagine della Banca d’Italia ha analizzato anche i comportamenti dei giovani in campo finanziario. Gli intervistati sono attenti alla sostenibilità delle spese correnti (89%) e al rispetto delle scadenze di pagamento (77%), ma hanno una bassa propensione a pianificare il futuro. In più, a parità di altre condizioni, risulta essere più attento al risparmio e alla pianificazione chi ha maggiori conoscenze finanziarie, in particolare chi lavora o ha in carico la gestione del denaro familiare.
Per quanto riguarda l’accesso ai servizi finanziari e di pagamento, gli strumenti di pagamento digitale e quelli per la gestione corrente sono i più diffusi, mentre risulta ancora modesta la partecipazione ai mercati finanziari: solo il 14% ha sottoscritto, azioni o obbligazioni almeno una volta nella vita.
In questo senso, un dato poco incoraggiante (e sul quale è importante riflettere) riguarda i fondi pensione: la percentuale di coloro che hanno aderito a un fondo, infatti, è pari al 20% (una percentuale che scende tra le donne e tra i meno istruiti).
Anche l’uso della finanza digitale è relativamente diffuso tra i giovani; tra le attività più frequenti troviamo i pagamenti online, la gestione online del conto corrente e l’uso di carte di pagamento. Sono meno diffuse invece la sottoscrizione di polizze assicurative online, l’abitudine a informarsi online per un prestito e, infine, l’uso di piattaforme digitali per il trading.
A parità di altre condizioni, la familiarità nell’uso dei servizi di finanza digitale è più alta tra coloro che hanno maggiori conoscenze finanziarie; lo è meno tra le donne, tra chi non ha un lavoro e tra chi non ha l’opportunità di esercitare scelte autonome nell’uso del denaro.
3. Opinioni, prospettive e interesse dei giovani per i temi economico-finanziari
Secondo il 54% dei giovani intervistati, il tema più urgente su cui dovrebbero concentrarsi le politiche economiche riguarda la protezione dell’ambiente; altre priorità riguardano il contrasto alla disoccupazione e alla povertà, nonché il miglioramento del sistema di istruzione/formazione.
La sensibilità dei giovani in materia di ambiente si accompagna a una conoscenza diffusa della finanza sostenibile; lo dimostra il fatto che circa il 40% degli intervistati dichiara di conoscere i criteri di sostenibilità ESG (Environmental, Social, Governance, ovvero Ambientale, Sociale e di Governance), anche se tra coloro che risparmiano solo il 13% ne tiene già conto nelle scelte di allocazione del portafoglio.
A parità di altre condizioni, le prospettive dei giovani sono più ottimistiche tra coloro che hanno maggiori conoscenze finanziarie. Tali prospettive riguardano:
- la fiducia circa la possibilità di cogliere le opportunità di crescita professionale;
- svolgere attività in linea con le proprie inclinazioni;
- migliorare la propria condizione economica.
Per quanto riguarda le modalità di aggiornamento e formazione sulle tematiche economico-finanziarie, il 34% degli intervistati dichiara di tenersi aggiornato principalmente attraverso i social media, il 32% tramite televisione, e infine il 24% grazie a siti web o giornali dedicati; il 17%, invece, non si informa: una percentuale che sale tra le donne e tra i meno istruiti.
Il questionario della Banca d’Italia ha anche chiesto di indicare chi sarebbe maggiormente in grado di soddisfare la propria esigenza di educazione finanziaria. I risultati indicano che:
- scuola e università sono preferite tra i giovani tra 18 e 23 anni;
- all’aumentare dell’età cresce la preferenza per banche e istituzioni finanziarie;
- la famiglia rientra tra le preferenze, in particolare delle donne e degli intervistati meno istruiti;
- il 10%, invece, dichiara di non aver interesse verso l’educazione finanziaria (anche in questo caso la percentuale è più alta tra le donne e tra i meno istruiti).
Infine, per quanto riguarda gli strumenti utilizzati per formarsi e aggiornarsi, oltre il 40% dei giovani preferisce le applicazioni mobile; tra gli altri strumenti indicati troviamo invece le lezioni con i docenti (33%) e i materiali didattici cartacei (30%).