
Le Società di Gestione del Risparmio (SGR) sono intermediari finanziari specializzati nella gestione professionale dei risparmi, sia in forma collettiva (ad esempio fondi comuni d’investimento) sia individuale (portafogli su mandato del cliente).
La loro attività è regolamentata da una normativa specifica e sottoposta alla vigilanza di autorità pubbliche, a tutela degli investitori.
In questo articolo vedremo:
- Cosa sono le SGR e come operano.
- Qual è la normativa di riferimento e chi esercita la vigilanza.
- Quali sono le attività che possono svolgere, dalla gestione collettiva all’amministrazione e consulenza.
- Il ruolo delle SGR nella previdenza complementare, con particolare riferimento ai fondi pensione.
Scopriremo quindi come le SGR rappresentino un attore chiave nel sistema finanziario, contribuendo a garantire una gestione professionale, trasparente e regolamentata del risparmio, anche quando si tratta della costruzione della pensione integrativa.
Cosa sono le SGR: definizione e funzione
Le Società di Gestione del Risparmio (SGR) sono intermediari finanziari specializzati nella gestione collettiva del risparmio, introdotti nel sistema italiano dal Testo Unico della Finanza (TUF), ovvero il decreto legislativo 58/1998.
La loro funzione principale è quella di raccogliere i risparmi di una pluralità di investitori – privati o istituzionali – e investirli in strumenti finanziari o immobiliari, secondo strategie ben definite e regolamentate. Operano quindi come ponte tra i risparmiatori e i mercati finanziari, offrendo una gestione professionale del patrimonio affidato.
Le SGR costituiscono e gestiscono gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR), come ad esempio i fondi comuni di investimento. Attraverso questi strumenti, aggregano le risorse di più investitori in un unico patrimonio, che viene gestito in modo diversificato e orientato al contenimento del rischio. Questo modello permette anche ai piccoli risparmiatori di accedere a opportunità di investimento solitamente riservate ai grandi capitali.
Per operare, una SGR deve ottenere una specifica autorizzazione dalla Banca d’Italia, sentita la Consob. Deve inoltre rispettare rigorosi requisiti di onorabilità, professionalità e solidità patrimoniale. Le SGR sono costituite come società per azioni con un capitale minimo stabilito dalla legge (attualmente pari a un milione di euro) e devono avere sede legale e direzione generale in Italia.
Il loro operato è sottoposto a un sistema di vigilanza articolato, che coinvolge la Banca d’Italia, la Consob e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questa struttura di controllo è pensata per garantire la tutela degli investitori e la stabilità del sistema finanziario.
In sintesi, le SGR sono società abilitate a gestire in modo collettivo il risparmio, investendolo secondo criteri professionali e nel rispetto di una cornice normativa solida. La loro attività è centrale per rendere accessibili, anche ai piccoli investitori, mercati e strumenti che altrimenti resterebbero fuori dalla loro portata.
Di cosa si occupano le SGR?
Le Società di Gestione del Risparmio (SGR) svolgono un ruolo chiave nel sistema finanziario, offrendo una gamma di servizi destinati alla gestione professionale del risparmio, sia collettivo che individuale.
Le principali attività svolte dalle SGR sono le seguenti:
- gestione collettiva del risparmio: è l’attività principale delle SGR. Consiste nella creazione e gestione di fondi comuni di investimento, fondi pensione e fondi immobiliari. In questi strumenti, le risorse raccolte da più risparmiatori vengono aggregate in un unico patrimonio, che viene poi investito in modo professionale secondo strategie prestabilite. Ogni fondo è caratterizzato da politiche di investimento chiare, con un obiettivo di rendimento e un livello di rischio dichiarato;
- gestione individuale di patrimoni: oltre ai fondi collettivi, le SGR possono offrire anche servizi di gestione individuale di portafogli. In questo caso, la società gestisce il patrimonio di un singolo cliente – che può essere un privato o un’istituzione – seguendo una strategia di investimento personalizzata in base agli obiettivi, alla propensione al rischio e all’orizzonte temporale del cliente. La gestione è attiva e costantemente monitorata;
- consulenza e promozione: molte SGR sono autorizzate a fornire consulenza in materia di investimenti, aiutando i clienti a orientarsi tra i vari strumenti finanziari disponibili. Possono anche ricevere e trasmettere ordini relativi a strumenti finanziari e occuparsi della promozione e commercializzazione delle quote o azioni dei fondi gestiti, direttamente o tramite reti distributive specializzate;
- attività amministrative e operative: la gestione dei fondi comporta anche una serie di attività operative e burocratiche fondamentali. Le SGR si occupano di:
- valutare gli attivi in portafoglio;
- redigere i rendiconti periodici;
- gestire i rapporti con i depositari dei fondi;
- garantire la conformità alle normative vigenti;
- svolgere attività di monitoraggio del rischio per proteggere gli interessi dei risparmiatori.
In sintesi, le SGR offrono una gestione professionale, diversificata e regolamentata del risparmio, mettendo a disposizione competenze finanziarie avanzate e strumenti adatti sia a investitori privati sia a istituzioni come i fondi pensione.
Il ruolo delle SGR nella previdenza complementare
Le Società di Gestione del Risparmio (SGR) ricoprono un ruolo strategico anche nel sistema della previdenza complementare, gestendo una quota rilevante delle risorse finanziarie dei fondi pensione.
Cosa fanno le SGR per i fondi pensione?
I fondi pensione sono strumenti finalizzati a costruire una rendita integrativa rispetto alla pensione pubblica obbligatoria.
Tuttavia, i fondi pensione non gestiscono direttamente gli investimenti delle risorse raccolte: per farlo, si avvalgono di soggetti specializzati come le SGR, le compagnie assicurative, le banche e le imprese di investimento.
Le SGR, in particolare, si occupano della gestione professionale delle risorse secondo mandati specifici assegnati dai fondi pensione. Le strategie adottate tengono conto:
- degli obiettivi previdenziali di lungo periodo;
- della propensione al rischio degli aderenti;
- dei vincoli normativi in materia di prudenza e diversificazione.
Un sistema regolamentato e trasparente
Per garantire la tutela dei risparmiatori, la normativa sulla previdenza complementare prevede:
- procedure trasparenti per la selezione delle SGR da parte dei fondi pensione;
- controlli costanti sull’operato delle SGR, svolti sia da organi di vigilanza interni ai fondi sia da autorità esterne (come Covip, Banca d’Italia e Consob);
- la separazione netta tra chi gestisce gli investimenti (le SGR) e chi governa il fondo (consiglio di amministrazione, collegio dei sindaci, ecc.).
Questa separazione riduce i conflitti di interesse e rafforza la governance del fondo pensione, che mantiene il controllo sulle scelte strategiche e sulla coerenza delle politiche di investimento rispetto agli obiettivi di lungo termine degli iscritti.
Una collaborazione al servizio dei lavoratori
In sintesi, la relazione tra SGR e fondi pensione è fondata su una collaborazione sinergica:
- le SGR mettono a disposizione le proprie competenze nella gestione finanziaria;
- i fondi pensione, come Fondo Gomma Plastica, vigilano sulla coerenza, trasparenza e sostenibilità delle scelte adottate, nell’interesse degli aderenti.
Questo modello garantisce che i risparmi accumulati dai lavoratori siano gestiti con la massima professionalità, in un quadro di regole chiare che privilegia la sicurezza, la stabilità e la tutela del risparmio previdenziale.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota Informativa disponibili sul sito.