
Gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) sono strumenti finanziari che consentono di raccogliere il capitale di più investitori e impiegarlo in un portafoglio diversificato, seguendo una strategia prestabilita.
In questo articolo esploreremo cosa sono, come funzionano e chi ne gestisce le operazioni. Passeremo poi in rassegna le principali tipologie di OICR disponibili. Analizzeremo vantaggi e rischi per i risparmiatori, insieme alle modalità di tassazione previste dalla normativa italiana.
Infine, confronteremo gli OICR con i fondi pensione, evidenziando perché questi ultimi rappresentano la scelta più adatta per chi investe con un obiettivo previdenziale.
OICR: cosa sono e come funzionano
Il principio alla base degli OICR è semplice: unire i risparmi di più persone per creare un “patrimonio comune” gestito da professionisti del settore finanziario.
Ma come funziona esattamente un OICR?
Quando un risparmiatore decide di investire, acquista quote o azioni dell’organismo, diventandone comproprietario in proporzione all’importo investito. Il valore di queste quote, noto come NAV (Net Asset Value o Valore Patrimoniale Netto), si ottiene dividendo il valore complessivo del patrimonio dell’OICR per il numero di quote in circolazione. Questo valore oscilla nel tempo in base all’andamento degli investimenti sottostanti, determinando il prezzo di acquisto e vendita delle quote.
Gli OICR sono gestiti da Società di Gestione del Risparmio (SGR) che operano seguendo un regolamento o uno statuto approvato dalle autorità di vigilanza. Questi documenti stabiliscono gli obiettivi d’investimento, la strategia di gestione, i limiti operativi e le modalità di ingresso e uscita dall’investimento.
Un elemento fondamentale è la presenza di una banca depositaria, un’istituzione indipendente dalla società di gestione che custodisce il patrimonio dell’OICR e ne verifica la regolarità operativa.
La trasparenza è un altro aspetto chiave: i gestori devono pubblicare periodicamente informazioni dettagliate sulla composizione del portafoglio, sulle performance ottenute e sui costi applicati. Questo consente agli investitori di monitorare il proprio investimento e confrontare diversi prodotti presenti sul mercato.
Tuttavia, nonostante la gestione professionale, gli OICR non garantiscono rendimenti certi né la protezione del capitale investito. Il valore delle quote può aumentare o diminuire a seconda dell’andamento dei mercati e delle scelte di investimento dei gestori.
Per questo motivo, è essenziale che ogni risparmiatore valuti con attenzione le caratteristiche dello specifico OICR e verifichi se sia in linea con i propri obiettivi finanziari e la propria propensione al rischio.
Quali sono le diverse tipologie di OICR
Gli OICR si dividono principalmente in due categorie: i fondi comuni di investimento e le società di investimento a capitale variabile (SICAV). Entrambe condividono il principio della gestione collettiva del risparmio, ma presentano caratteristiche distintive.
- Fondi Comuni di Investimento: il patrimonio raccolto dagli investitori viene gestito da una SGR (Società di Gestione del Risparmio). Gli investitori non partecipano direttamente alle decisioni di gestione, ma beneficiano dei rendimenti generati dagli investimenti.
- SICAV (Società di Investimento a Capitale Variabile): a differenza dei fondi comuni, le SICAV sono società vere e proprie in cui gli investitori acquistano azioni, diventandone soci. Il valore delle azioni varia in base all’andamento degli investimenti e, a seconda dello statuto della società, gli azionisti possono avere un ruolo più attivo nella gestione.
Gli OICR possono essere ulteriormente classificati in base alla loro politica di investimento.
Nel dettaglio, abbiamo:
- Fondi azionari: investono principalmente in azioni, offrendo opportunità di rendimento più elevate nel lungo periodo, ma con un grado di rischio maggiore legato alla volatilità dei mercati.
- Fondi obbligazionari: investono in titoli di debito, come obbligazioni governative o corporate, e sono generalmente considerati meno rischiosi, pur essendo soggetti a fluttuazioni di valore.
- Fondi bilanciati: combinano investimenti in azioni e obbligazioni in proporzioni variabili, cercando un equilibrio tra rischio e rendimento.
Esistono inoltre fondi specializzati che si concentrano su specifici settori economici (come tecnologia, energia o salute), aree geografiche (mercati emergenti, Europa, Stati Uniti) o tematiche di investimento (sostenibilità, innovazione e altro ancora).
Opportunità e rischi degli OICR: cosa bisogna sapere
Investire in Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) offre interessanti opportunità, ma comporta anche rischi che è essenziale valutare con attenzione prima di impegnare i propri risparmi. Un approccio consapevole implica un’attenta analisi di entrambi gli aspetti, in relazione ai propri obiettivi finanziari e alla personale tolleranza al rischio.
Vantaggi
Uno dei principali punti di forza degli OICR è la diversificazione. Anche con un investimento relativamente contenuto, è possibile accedere a un portafoglio composto da decine o centinaia di strumenti finanziari diversi. Questo permette di ridurre il rischio specifico: se un titolo subisce una perdita significativa, l’impatto sull’investimento complessivo sarà limitato.
Un altro vantaggio è l’accesso alla gestione professionale. Il patrimonio viene amministrato da esperti del settore, che analizzano i mercati, selezionano gli investimenti e monitorano costantemente il portafoglio. Grazie alle loro competenze e agli strumenti analitici a disposizione, possono prendere decisioni basate su informazioni approfondite, difficilmente accessibili ai singoli risparmiatori. Per chi non ha il tempo o le conoscenze per gestire i propri investimenti, affidarsi a professionisti rappresenta una soluzione efficiente.
Gli OICR beneficiano anche di economie di scala, che si traducono in costi di transazione ridotti. I gestori, acquistando e vendendo grandi volumi di titoli, ottengono condizioni migliori rispetto a quelle disponibili per un investitore individuale. Questo aspetto è particolarmente vantaggioso per chi investe somme contenute, evitando che le commissioni di negoziazione riducano eccessivamente i rendimenti.
Infine, la liquidità è un ulteriore punto di forza, soprattutto per i fondi aperti. La possibilità di disinvestire in tempi relativamente brevi, solitamente entro pochi giorni dalla richiesta, offre una flessibilità utile in caso di necessità improvvise o nuove opportunità di investimento. Questo aspetto differenzia nettamente gli OICR da altre forme di investimento a medio-lungo termine, spesso più difficili da liquidare senza incorrere in perdite significative.
Svantaggi
Uno dei principali rischi degli OICR è l’assenza di garanzie sul capitale investito e sui rendimenti. Il valore delle quote può subire oscillazioni anche significative, a seconda dell’andamento dei mercati e degli strumenti finanziari sottostanti.
Ogni categoria di OICR presenta rischi specifici:
- Fondi azionari: esposti alla volatilità dei mercati azionari;
- Fondi obbligazionari: sensibili alle variazioni dei tassi di interesse e al rischio di credito degli emittenti;
- Fondi immobiliari: influenzati dall’andamento del mercato immobiliare;
- Fondi che investono all’estero: soggetti anche al rischio di cambio.
Un altro aspetto da considerare è l’incidenza dei costi sui rendimenti nel lungo periodo.
Gli OICR applicano diverse tipologie di commissioni:
- di sottoscrizione, al momento dell’investimento;
- di gestione, applicate annualmente sul patrimonio;
- di performance, calcolate in percentuale sui rendimenti ottenuti;
- di uscita, in alcuni casi, al momento del disinvestimento.
Valutare e confrontare questi costi è fondamentale, poiché anche differenze di pochi decimali percentuali possono tradursi in migliaia di euro nel lungo periodo.
Infine, esiste il rischio di liquidità, che riguarda alcune categorie specifiche di OICR. Alcune tipologie di fondo (ad esempio quelli chiusi, cioè a cui si può aderire solo all’atto della costituzione) possono risultare difficili da liquidare prima della scadenza, poiché di norma i rimborsi delle quote avvengono solo alla scadenza del fondo. Un rischio che peraltro si può manifestare anche per alcuni fondi aperti, dai quali si può entrare e uscire dopo la sottoscrizione e prima della scadenza, ma che potrebbero imporre restrizioni temporanee ai rimborsi in situazioni di mercato particolarmente instabili.
OICR e Fisco: come vengono tassati?
La tassazione degli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) è un elemento essenziale da considerare nella valutazione della convenienza complessiva di questi strumenti finanziari.
Principi generali di tassazione
In Italia, il regime fiscale degli OICR si basa sul principio della tassazione alla fonte. Questo significa che l’imposta è trattenuta direttamente dalla società di gestione o dall’intermediario finanziario, che provvede al versamento dell’importo dovuto. Di conseguenza, l’investitore non è tenuto a dichiarare autonomamente questi redditi nella propria dichiarazione dei redditi.
L’aliquota applicata ai redditi derivanti dagli OICR è pari al 26%. Questa imposta sostitutiva si applica sia ai proventi distribuiti periodicamente (nel caso dei fondi a distribuzione) sia alle plusvalenze realizzate al momento della vendita o del rimborso delle quote.
Eccezione per i titoli di Stato
Esiste un’eccezione alla regola generale: i redditi generati da investimenti in titoli pubblici italiani o equiparati beneficiano di un’aliquota ridotta al 12,5%. Questo trattamento fiscale agevolato si applica anche ai titoli di Stato emessi da Paesi appartenenti alla cosiddetta white list, ossia l’elenco delle giurisdizioni riconosciute dall’Italia per il loro elevato standard di trasparenza e cooperazione nello scambio di informazioni finanziarie.
Poiché molti OICR investono una parte del loro patrimonio in titoli di Stato, la tassazione effettiva applicata ai proventi dell’investitore è calcolata come media ponderata, considerando la percentuale di investimenti in strumenti soggetti alle diverse aliquote.
OICR e fondi pensione: un confronto
Quando si confrontano OICR e fondi pensione, è fondamentale considerare le loro caratteristiche distintive per capire quale soluzione possa rispondere meglio alle proprie esigenze finanziarie e previdenziali.
Obiettivo di risparmio e investimento
Gli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) sono strumenti di investimento generici, utilizzati per diversificare il portafoglio e ottenere rendimenti in base al proprio profilo di rischio.
I fondi pensione, invece, hanno uno scopo specifico, ovvero integrare la pensione pubblica e garantire un reddito aggiuntivo nella fase successiva all’attività lavorativa. Questa finalità previdenziale influisce profondamente sulla loro struttura e regolamentazione.
Regolamentazione e trasparenza
Mentre gli OICR sono soggetti alla normativa generale sugli investimenti finanziari, i fondi pensione sono disciplinati in modo più rigoroso dal D.Lgs. 252/2005, che ne stabilisce:
- vincoli sulle politiche di investimento, per garantire maggiore stabilità e sicurezza nel lungo periodo;
- maggiori tutele per gli aderenti, inclusi obblighi di trasparenza e regole sulla gestione dei capitali destinati alla previdenza integrativa.
Queste differenze regolamentari evidenziano come i fondi pensione siano strumenti pensati per obiettivi di lungo termine, mentre gli OICR offrono maggiore flessibilità e possibilità di personalizzazione dell’investimento.
Accessibilità del capitale investito
Una delle principali differenze tra OICR e fondi pensione riguarda la possibilità di riscattare il capitale investito.
Gli OICR offrono una maggiore flessibilità:
- nei fondi aperti, gli investitori possono riscattare le quote in qualsiasi momento, ottenendo la liquidità in pochi giorni.
- in alcuni casi, il rimborso potrebbe comportare commissioni di uscita, specialmente se effettuato prima di un determinato periodo minimo di permanenza.
I fondi pensione, invece, presentano vincoli più rigidi:
- il capitale versato può essere riscattato integralmente solo alla cessazione del rapporto di lavoro, al pensionamento o in casi eccezionali previsti dalla legge, come:
- cambio contratto;
- passaggio a dirigente;
- invalidità permanente che riduca la capacità lavorativa;
- disoccupazione prolungata (superiore a 48 mesi);
- spese sanitarie straordinarie per sé o per i familiari a carico.
- è possibile richiedere anticipazioni parziali per esigenze specifiche, ma con limitazioni sugli importi e sulla frequenza, ad esempio:
- fino al 75% del capitale accumulato per l’acquisto o ristrutturazione della prima casa;
- fino al 30% per altre esigenze personali, ma solo dopo 8 anni di adesione al fondo.
Questa differenza riflette la natura previdenziale dei fondi pensione, pensati per il lungo termine, mentre gli OICR sono più adatti a chi desidera maggiore flessibilità negli investimenti.
Tassazione
Uno degli aspetti più rilevanti nella scelta tra OICR e fondi pensione è il trattamento fiscale, decisamente più favorevole per i secondi.
Fondi pensione:
- deducibilità fiscale: i contributi versati sono deducibili dal reddito imponibile fino a 5.164,57 euro annui, riducendo immediatamente l’IRPEF da pagare;
- tassazione sui rendimenti: durante la fase di accumulo, i rendimenti sono tassati al 20% (ridotto al 12,5% per la quota investita in titoli pubblici), quindi inferiore al 26% degli OICR;
- tassazione in fase di pensionamento: l’aliquota sulle prestazioni finali varia dal 15% al 9%, in base agli anni di adesione al fondo. Più a lungo si resta iscritti, più la tassazione si riduce.
OICR:
- nessuna deduzione fiscale sui versamenti;
- tassazione dei rendimenti sempre al 26%, con l’unica eccezione della quota investita in titoli pubblici (12,5%);
- nessuna agevolazione sulle somme riscattate.
Costi
Anche sul fronte dei costi, i fondi pensione negoziali, come Fondo Gomma Plastica, sono spesso più convenienti degli OICR:
- essendo senza scopo di lucro, applicano commissioni più basse;
- beneficiano di economie di scala, perché gestiscono risorse collettive di molti lavoratori.
I fondi pensione aperti e i PIP, invece, presentano una struttura di costo più simile agli OICR, con commissioni di gestione talvolta elevate.
Come già visto precedentemente, infatti, gli OICR possono avere commissioni di sottoscrizione, gestione, performance e uscita, che incidono sui rendimenti netti nel lungo periodo.
Conclusione
Se l’obiettivo è la costruzione di una rendita per il futuro, i fondi pensione sono più vantaggiosi grazie alla fiscalità agevolata e ai minori costi.
Tuttavia, gli OICR offrono maggiore flessibilità, risultando più adatti a chi ha orizzonti temporali più brevi o esigenze di liquidità.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota Informativa disponibili sul sito.