
Tra i principali vantaggi della previdenza complementare in Italia spicca la deducibilità fiscale dei contributi versati ai fondi pensione.
Si tratta di un’agevolazione importante, che consente di ridurre l’imponibile IRPEF e quindi le imposte da pagare. Un’opportunità resa ancora più interessante per i lavoratori al primo impiego, a cui è riservata un’extra deducibilità che può essere sfruttata nei primi venticinque anni di carriera.
In questo articolo offriremo innanzitutto una panoramica completa di questo beneficio fiscale e del suo impatto concreto su reddito imponibile e tassazione. Analizzeremo poi in dettaglio il meccanismo dell’extra deducibilità, che consente di andare oltre il consueto limite annuo di deduzione, accumulando un plafond aggiuntivo da utilizzare in futuro.
Per chiarire meglio come funziona, proporremo un esempio numerico pratico, con tutti i passaggi necessari per determinare l’effettivo risparmio fiscale ottenibile.
Concluderemo con alcune riflessioni sull’utilità di questo strumento nella pianificazione previdenziale e fiscale di lungo periodo, soprattutto per chi è all’inizio del proprio percorso lavorativo ma vuole costruire, sin da subito, una pensione integrativa solida e conveniente.
Come funziona la deducibilità dei contributi al fondo pensione?
I contributi versati alle forme di previdenza complementare – che si tratti di fondi negoziali, fondi aperti o PIP (Piani Individuali Pensionistici) – sono deducibili dal reddito complessivo fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno.
Questo significa che tali importi abbassano la base imponibile su cui si calcola l’IRPEF, generando un risparmio fiscale concreto.
Nel dettaglio, il beneficio riguarda:
- i contributi del lavoratore, calcolati in percentuale sulla retribuzione, con un’aliquota minima definita nei contratti collettivi;
- i contributi del datore di lavoro, che si attivano solo se il lavoratore effettua almeno i versamenti minimi previsti;
- i versamenti volontari, anche effettuati in modo occasionale (una tantum);
- i contributi versati per familiari fiscalmente a carico, ad esempio per i figli, qualora il lavoratore scelga di iscriverli a una forma pensionistica complementare.
È importante sapere che il limite di deducibilità di 5.164,57 euro è complessivo, ovvero si applica alla somma dei contributi versati in tutte le forme pensionistiche integrative a cui si aderisce.
In caso di superamento di questo limite, l’importo eccedente non è deducibile nell’anno di versamento, ma può comunque beneficiare di un trattamento fiscale agevolato al momento dell’erogazione della prestazione finale, salvo eccezioni previste per alcune categorie di lavoratori (che approfondiremo nel prossimo paragrafo).
Cos’è l’extra deducibilità per i lavoratori ai primi impieghi?
L’extra deducibilità è un’agevolazione fiscale pensata per favorire l’adesione dei giovani lavoratori alla previdenza complementare, offrendo un recupero del beneficio fiscale non utilizzato nei primi anni di carriera.
Si applica ai “lavoratori di prima occupazione”, ovvero a coloro che, al 31 dicembre 2006, non risultavano ancora iscritti a una forma di previdenza obbligatoria. In sostanza, è rivolta a chi è entrato nel mondo del lavoro dopo il 1° gennaio 2007.
La normativa di riferimento è l’articolo 8, comma 6 del D.Lgs. 252/2005, che prevede la possibilità, per questi soggetti, di dedurre dal reddito complessivo, nei venti anni successivi al quinto anno di partecipazione, contributi eccedenti il limite annuo ordinario di 5.164,57 euro.
Il meccanismo è il seguente:
- nei primi cinque anni di partecipazione alla previdenza complementare, il lavoratore ha diritto a dedurre fino a 25.822,85 euro complessivi (cioè 5.164,57 euro × 5 anni);
- se in questo periodo non riesce a sfruttare per intero tale limite (a causa, ad esempio, di bassi redditi o versamenti contenuti), la differenza può essere recuperata nei venti anni successivi;
- in questi venti anni, il lavoratore potrà aggiungere al tetto ordinario annuale un importo extra fino a 2.582,29 euro, finché non avrà recuperato per intero la quota non dedotta inizialmente.
Questa misura nasce dalla consapevolezza che i lavoratori più giovani, nelle fasi iniziali della carriera, hanno spesso una limitata capacità di risparmio. L’extra deducibilità consente quindi di non perdere il beneficio fiscale legato ai contributi non versati nei primi anni, recuperandolo in seguito quando la situazione economica è più stabile.
Per poter accedere a questa agevolazione, devono essere soddisfatte alcune condizioni:
- il lavoratore deve essere effettivamente di “prima occupazione” (nessuna iscrizione a forme obbligatorie di previdenza al 31/12/2006);
- i contributi devono essere stati versati in costanza di rapporto di lavoro (cioè con un contratto di lavoro attivo);
- il quinquennio utile per calcolare la quota non dedotta parte dal primo anno in cui il lavoratore inizia a contribuire personalmente alla forma pensionistica complementare.
A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 25 del 10 aprile 2025, ha chiarito che non fanno testo eventuali adesioni formali precedenti (ad esempio da parte dei genitori), se non seguite da versamenti effettuati in presenza di un rapporto di lavoro attivo.
Calcolo semplificato dell’importo extra deducibile
Il calcolo dell’extra deducibilità può sembrare complesso, ma seguendo alcuni passaggi chiave si può comprendere facilmente.
Vediamo come funziona:
- primi 5 anni di adesione: il lavoratore di prima occupazione può dedurre fino a 5.164,57 euro all’anno, per un massimo complessivo di 25.822,85 euro (5.164,57 × 5 anni);
- plafond extra deducibile: se nei primi cinque anni non viene raggiunto questo limite (perché i contributi versati sono stati inferiori), la differenza tra 25.822,85 euro e l’importo effettivamente dedotto costituisce il cosiddetto “plafond extra deducibile”;
- recupero nei 20 anni successivi: nei venti anni successivi al quinto anno di partecipazione, il lavoratore può dedurre, oltre al limite ordinario di 5.164,57 euro, un importo extra fino a 2.582,29 euro all’anno, fino a esaurire il plafond accumulato.
Supponiamo che nei primi cinque anni un lavoratore abbia versato e dedotto complessivamente 10.000 euro.
- il plafond extra deducibile sarà quindi: 25.822,85 – 10.000 = 15.822,85 euro;
- nei venti anni successivi, potrà dedurre ogni anno, oltre al limite ordinario, fino a 2.582,29 euro di extra deducibilità;
- se ogni anno deduce l’importo massimo, impiegherà circa 6 anni per esaurire il plafond: 15.822,85 ÷ 2.582,29 = 6,13 anni circa;
- in caso di deduzioni inferiori all’importo massimo, potrà proseguire ad usufruire di questa agevolazione fino al ventesimo anno.
Perché l’extra deducibilità è un’opportunità interessante
L’extra deducibilità rappresenta una delle agevolazioni fiscali più vantaggiose per chi inizia oggi a lavorare ed è una delle ragioni principali per cui conviene aderire a un fondo pensione fin da giovani.
Ecco perché questa misura è particolarmente interessante:
- recupero del risparmio fiscale non sfruttato: nei primi anni di lavoro, la capacità contributiva è spesso limitata. L’extra deducibilità permette di recuperare negli anni successivi il beneficio fiscale non utilizzato, evitando di perdere un’importante opportunità di risparmio;
- maggiore flessibilità nella pianificazione previdenziale: il lavoratore può decidere liberamente quando sfruttare il plafond extra, adattando i versamenti alle proprie possibilità economiche e alle esigenze personali o familiari, senza la pressione di dover versare tutto nei primi anni di carriera;
- ottimizzazione fiscale a lungo termine: dedicare importi maggiori alla deduzione negli anni in cui il reddito è più elevato consente di ottenere un risparmio fiscale più consistente, grazie all’applicazione di aliquote IRPEF più alte.
In sintesi, l’extra deducibilità è uno strumento pensato per incentivare la previdenza integrativa tra i giovani, offrendo la possibilità di sfruttare appieno i vantaggi fiscali previsti dalla legge anche se le condizioni economiche iniziali non lo permettono subito. Per chi inizia la propria carriera oggi, rappresenta un’opportunità concreta per costruire una pensione integrativa più solida e risparmiare sulle tasse in modo intelligente e flessibile.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota Informativa disponibili sul sito.